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CASTELLO

L'Arsenale dei Biscotti

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LA STORIA

 

Una favola per la famiglia da leggere tutta d'un fiato, dove l'amore, l'amicizia, la tenacia e l'immancabile lieto fine vi terranno compagnia prima di vivere l'esperienza LIVE

IL TOUR

 

Vivi la favola in prima persona attraverso una forma di teatro itinerante.

Partenza da H-FARM Campus Marina con destinazione le isole della Laguna Nord.

Disponibilità: 40 persone

DURATA: 4 h.

Castello

L'Arsenale dei Biscotti

 

 

 

Prologo

 

Venezia nel "Secolo dei Biscotti" non aveva l'aspetto che possiamo ammirare oggi, era molto diversa. Nella sua parte a nord-est nel sestiere di Castello, protetti da altissime mura e circondati da sterminati campi di frumento viveva una popolazione di nanetti, chiamati Arsenalotti.

Chiariamoci subito, non comuni nani, ma proprio nanetti, ancora più piccoli dei nani: otto, i più robusti forse dieci centimetri...pensabili in etti!

Non erano certo dei maestri in eleganza, le loro magliette a strisce orizzontali bianche e rosse gli stavano a mala pena, evidenziando la loro silhouette generosa. D'altro canto non poteva essere altrimenti visto il loro mestiere, che richiedeva tante energie: erano i più grandi costruttori di navi che il mondo avesse mai conosciuto. Maneggiavano ogni tipo di materiale con cui costruire uno scafo, dal legno fino al ferro. Solo loro infatti potevano immaginare che un materiale tanto pesante potesse galleggiare. La loro Arte non si limitava però alla sola costruzione, gli Arsenalotti erano anche superbi marinai, profondi conoscitori del mare.

Ah scusate, mi stavo dimenticando, ovviamente le imbarcazioni costruite erano proporzionate alla loro minuta stazza. Infatti, per darvi l'idea, quello che loro avevano chiamato "transatlantico" misurava si e no due metri di lunghezza. Queste navi, che i bambini di oggi forse potrebbero chiamare giocattoli, avevano un grandissimo valore per gli Arsenalotti: erano di fatto vendute ai facoltosi Veneziani, che dopo un attento studio, le riproducevano a grandezza naturale, come siamo abituati a vederle oggi. 

C'era un problema però che giocava a sfavore dei simpatici nanetti ed era insito nel loro carattere: erano timorosi anche della loro ombra, terrorizzati da qualsiasi cosa che non conoscessero, barricati nella loro comunità al punto da ergere quelle alte mura che li proteggessero dai pericoli provenienti dall'esterno.

Uscivano da quella cittadina fortificata solo per coltivare i campi di grano, che dai piedi delle mura arrivavano, da una parte fino all'acqua della Laguna, dall'altra fino al confine di San Marco con i vicini Veneziani.

La coltivazione dei campi era la seconda più importante risorsa per gli Arsenalotti. Dalla mietitura del grano e dalla macina della farina cuocevano un alimento prelibato, di cui erano ghiottissimi, di lunga conservazione e fondamentale per tutti i marinai imbarcati in lunghe traversate: si chiamavano "Biscotti".

La storia che stiamo per raccontarvi però, prende inizio da un accaduto sinistro, dai connotati tetri, da personaggi malvagi e creature tenebrose.

 

Castello – L’Arsenale dei Biscotti

 

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